botanica
il konjac è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Araceae, la stessa a cui appartiene la calla, il cui fiore, benché molto più piccolo, ha forma simile.
Il tubero fresco del konjac, simile ad una grande mela, può pesare 3 o 4 chili e avere un diametro di 25 cm: in primavera si sviluppa un'infiorescenza che raggiunge 1 metro e mezzo di altezza e culmina in una spata rossastra che avvolge uno spadice dello stesso colore. Appassito il fiore dallo stesso punto si sviluppa un'unica foglia frastagliata.
storia
Un antico testo cinese di medicina (la "Materia medica" di Shen Nong risalente alla dinastia Han) illustra l'utilizzo della radice del konjac già 2000 anni fa, mentre il suo arrivo in Giappone sembra risalire al VI secolo.
In Cina, Corea, Taiwan e in tutto il Sud-Est asiatco il tubero di questa pianta viene coltivato per scopi alimentari. In Giappone il konjac viene utilizzato per produrre una gelatina alimentare chiamata konnyaku, ingrediente base degli spaghetti Shirataki, delle gelatine di frutta e di molti altri piatti tipici.
componenti e proprietà
Il glucomannano è una fibra vegetale solubile in acqua che si ottiene in grande quantità dal tubero del konjac.
Questo polisaccaride si presenta come una polvere granulosa capace di rigonfiare rapidamente in acqua assorbendone fino a 60 volte il suo peso e formando un gel altamente viscoso che distende le pareti dello stomaco inducendo una sensazione di sazietà.
Inoltre pur essendo composto da zuccheri (glucosio e mannosio) non viene assimilato e quindi non contribuisce con alcun apporto calorico alla dieta.
Ingerito con un abbondante bicchiere d'acqua forma una gelatina che produce un senso di pienezza e sazietà e che costituisce massa a livello intestinale riducendo il tempo di transito e regolarizzando le funzioni intestinali.
Nello stomaco e nell'intestino inoltre il glucomannano riduce l'assorbimento di grassi e zuccheri, intrappolandoli in questa massa vischiosa e riducendone l'assorbimento: per questo si rivela utile anche per l'alimentazione del diabetico e di chi soffre di alterazioni del metabolismo lipidico (ad es.colesterolo alto).
Inoltre aumentando il volume della massa fecale e la velocità del transito degli alimenti nell'intestino non solo combatte la stitichezza, ma contribuisce a prevenire alcune forme tumorali come il cancro al colon.
È importante però bere almeno un bicchiere d'acqua assumendo il glucomannano: in caso contrario si potrebbe accentuare la stipsi annullandone l'effetto.
Attualmente questa fibra viene utilizzata come valido aiuto nelle diete finalizzate al controllo o alla riduzione del peso, grazie sia all'azione di riduzione dell'appetito che a quella di assorbimento di grassi e zuccheri: naturalmente si otterranno risultati positivi soltanto associando l'uso degli integratori ad un sano stile di vita, che comprenda una dieta equilibrata e ricca di frutta, verdura e cereali integrali e una maggior spesa energetica che si ottiene con un'attività fisica regolare!
Normalmente si trovano in commercio tavolette o capsule di glucomannano: per beneficiare appieno dell'effetto antifame basterà assumerne la quantità consigliata (cioè da 1 a 2 g al giorno) mezz'ora prima del pasto più abbondante (o dei due pasti se necessario) facendo seguire un bel bicchiere d'acqua.
Se si utilizza prima della cena è bene lasciar trascorrere qualche ora prima di coricarsi per non avere difficoltà nel deglutire.
possibili controindicazioni
come tutte le fibre che formano massa nello stomaco e nell'intestino il glucomannano può assorbire, oltre ai nutrienti, anche eventuali farmaci: si consiglia quindi di assumerli 1 ora prima o 4 ore dopo l'uso di questo integratore.
È importante poi rispettare le dosi indicate perché un eccesso di fibre (anche di quelle derivate da frutta e verdura!) può causare meteorismo, senso di pienezza e diarrea.
bibliografia
"Vademecum di erboristeria"- F.Bettiol, I.Nappini, E.Nunziati- Kos edizioni
sitografia
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